ARRIVA UN CUCCIOLO….
L’arrivo di un cucciolo in una famiglia è sicuramente un momento importante.
Per assicurare al cucciolo, ma anche hai componenti della famiglia” una vita felice”, è importante imparare a relazionarsi con lui e le sue necessità.
Il nostro obiettivo è che il cucciolo sia educato, socievole e equilibrato.
Da qui l’importanza ad imparare a rapportarsi con lui.
Una volta portato a casa, il proprietario deve introdurlo nel nuovo ambiente, facendogli conoscere l’abitazione e le zone intorno a casa.
Ma non solo deve anche fornendogli quello di cui ha bisogno:
- una cuccia o se vive, prevalentemente all’interno, un tappeto morbido
- un’alimentazione equilibrata
- le visite veterinarie,
- la possibilità di giocare e correre all’aria aperta,
- L’incontro con cani e persone. (non basta un grande giardino)
Tutte le esperienze nei primi mesi di vita del cucciolo devono essere vissute serenamente, per segnare in maniera positiva il suo futuro.
Andrà quindi abituato gradualmente ad esempio:
- ai viaggi in automobile,
- all’ambiente circostante (che può essere il centro città o un ambiente rurale…),
- alla spazzolatura, al bagno
- alle cure veterinarie
- a tutte o quasi tutte le situazioni che incontrerà nella sua vita da adulto
senza mai forzarlo o sgridarlo per una reazione di paura o disagio, ma premiandolo quando è tranquillo!
ACCOGLIERE IL CUCCIOLO…
Una buona soluzione può essere situare delle ciotole in un angolo e in quello opposto una traversina per sporcare, dove potrà essere “collocato” nei momenti più “a rischio”.
In questo modo, se deve sporcare, lo farà sulla traversina e non in giro per casa.
Ci sono alcuni segnali, come:
- il passeggiare avanti e indietro o lo stare vicino alla porta,
- annusare per terra o girare in tondo
che indicano il suo bisogno di uscire.
Rispondete a questi segnali portandolo immediatamente fuori.
Non punite il cucciolo se ha sporcato in casa, a meno che non lo cogliate sul fatto.
Le punizioni “a posteriori” non servono a nulla, se non a spaventare il cane.
Le punizioni fisiche sono controproducenti, come anche mettetegli il muso nell’urina.
Se cogliete il cucciolo sul fatto dite un “no!” secco.
Se possibile (perché ha appena iniziato) prendetelo in braccio e portatelo fuori, premiandolo se sporca nel posto adeguato.
Fate molta attenzione a non punire un cucciolo, neppure con una semplice sgridata, se ancora non avete avuto l’occasione di premiarlo perché ha sporcato nel posto giusto.
Il primo apprendimento che deve acquisire è dove sporcare e non dove non farlo, altrimenti il rischio è che capisca solo che non deve sporcare davanti a voi.
In questo modo potreste trovarvi nella situazione di un cucciolo che non sporca in passeggiata perché ha paura di essere punito e aspetta di arrivare a casa e sporcare mentre voi non lo guardate.
L’URINAZIONE E LA DEFECAZIONE.
Generalmente l’età in cui un cucciolo varca la soglia della nostra casa e di circa 60 giorni.
In questo periodo le sue necessità di evacuare sono ancora molto frequenti.
Non possiamo aspettarci che tutto vada liscio da subito e quindi di non avere “incidenti” in casa quando un cucciolo è così piccolo.
Da qui l’importanza di cominciare subito una corretta educazione, con l’obiettivo che, il cucciolo, acquisisca la capacità di urinare e defecare nel luogo giusto.
Per questo possiamo adottare alcuni semplici accorgimenti che possono facilitare questo processo. Mangiare, giocare e dormire sono generalmente seguiti dalla necessità del cucciolo di evacuare, per questo è importante portarlo fuori dopo ogni pasto, ogni pisolino e dopo che ha giocato.
Quando avrà sporcato nel luogo appropriato premiatelo con un “bravo” e poi potrà muoversi liberamente in casa, ma sempre sotto la supervisione di una persona.
Quando non è possibile supervisionarlo, sarà bene tenerlo in un posto delimitato, soprattutto se è passato molto tempo dall’ultima volta che ha evacuato o se ha appena mangiato o giocato. Per le prime settimane di permanenza in casa si può preparare un’area delimitata (da un cancelletto per bambini o da un recinto per cuccioli.
L’EDUCAZIONE….
I cani devono essere educati in modo che possano convivere nella famiglia e nella società e l’educazione deve cominciare fin dal primo giorno in cui vengono accolti in casa.
La prima regola dell’educazione del cucciolo è premiarlo quando si comporta bene, invece che punirlo quando si comporta male e ignorare, per quanto possibile, i comportamenti sgraditi o che nel futuro potrebbero diventare problematici: punire un cucciolo che ha fatto pipì sul pavimento ha poco senso… è molto meglio premiarlo quando la fa sul prato.
Le punizioni fisiche sono pericolose e inefficaci: evitatele.
La coerenza del proprietario è fondamentale per non creare confusione nella comunicazione: se oggi accettiamo che il cucciolo di cinque chili ci salti addosso, fra qualche mese potremmo non tollerare che il cane, ormai di 30 chili, lo faccia.
È quindi sempre importante stabilire alcune regole cercando di rispettarle nelle diverse circostanze. Se il cucciolo dimostra di aver paura di qualcosa o di qualcuno, non forzatelo al contatto né cercate di calmarlo accarezzandolo: la migliore dimostrazione che non c’è nulla da temere è comportarsi in maniera rilassata. Siate cauti e graduali nel proporre stimoli nuovi e date al vostro cane la possibilità di adattarsi senza traumi. Ogni cucciolo è un individuo a sé e potrebbe presentare problemi o caratteristiche particolari che richiedono consigli specifici: rivolgetevi al professionista, che sicuramente saprà consigliarvi come risolvere il problema.
L’APPRENDIMENTO
Un punto fermo è sicuramente…
Se le regole vengono insegnate in maniera corretta il cane apprende molto facilmente.
Il cane impara per prove ed errori.
Se ad un comportamento seguirà un beneficio sarà facile che venga ripetuto, altrimenti, il cane tenterà strade diverse fino ad ottenere quello che desidera.
Questo lo possiamo utilizzare per far capire al nostro amico a quattro zampe come si deve comportare, quali sono le regole in casa, ma anche fuori casa.
Ci sono sostanzialmente due conseguenze che possono seguire un comportamento: un rinforzo o una punizione.
Il rinforzo rappresenta per l’animale una conseguenza positiva a un suo comportamento e per questo il cane tenderà a ripeterlo con maggior frequenza.
Ad esempio, se al cane viene dato un premietto dopo che ha eseguito correttamente una nostra richiesta tenderà a ripeterla più spesso nella speranza di ottenere il premio.
I premi che si possono utilizzare per rinforzare un comportamento dipendono dalle preferenze dell’animale e comprendono cibo, carezze, attenzioni, parole d’approvazione (“bravo!”) e il gioco.
In ogni caso è buona norma non eccedere con i premi in cibo, i cani sovrappeso sono una percentuale alta della popolazione canina, quindi non creiamo delle abitudini poco salutari.
Quindi usarli solo durante le prime fasi di educazione e successivamente alternarli con gli altri tipi di premi (le carezze, le gratificazioni vocali, ecc.).
Anche nel caso dei premi vale la regola della ‘coerenza’ e bisogna quindi premiare sempre tutti i comportamenti corretti manifestati dal cane!
La punizione costituisce per l’animale una conseguenza negativa ad un suo comportamento e il cane tenderà a non ripetere il comportamento per il quale è stato punito.
Perché la punizione sia efficace, deve seguire sempre ed immediatamente il comportamento che si vuole punire. Le punizioni che si possono utilizzare sono punizioni vocali con tono di voce deciso (un “NO!” secco) o ignorare completamente il cane.
Ricordarsi però che il cane impara molto più rapidamente e piacevolmente con i premi che con le punizioni! Ignorare i comportamenti indesiderati significa non guardare, non toccare il cane e non parlargli (e quindi non dirgli di smettere) mentre, per esempio, ci abbaia perché vuole ottenere qualcosa, se non è sufficiente ignorarlo, allontanarsi e fare altro.
Utilizzare la parola “NO” significa dare un’informazione parziale (dice solo che cosa noi non vogliamo, ma non che cosa vogliamo) e se associata a troppi comportamenti, rischia di perdere di significato.
Ignorare ed interrompere con un “no” sono solo metà dell’informazione e significano che questa cosa non si fa o per lo meno non porta a nulla di positivo.
A questo punto dobbiamo aggiungere l’altra metà, ovvero dire al cane che cosa fare, per esempio chiedere di mettersi seduto e premiarlo se lo fa.
Come detto in precedenza, è molto meglio dire regolarmente al cane cosa vogliamo che faccia (e premiarlo per averlo fatto) invece di lasciare che vada per tentativi e dirgli che cosa NON vogliamo che faccia.
Fin da cucciolo il cane deve sapere quali sono i comportamenti corretti e quelli sbagliati: insegnare al cane in modo semplice, chiaro e coerente alcune regole base, come per esempio a mettersi seduto su nostra richiesta.
È importante adottare sempre metodi di educazione gentili, mai basati sull’uso della forza.
Il rispetto reciproco e la creazione di un rapporto di fiducia permettono infatti di ottenere risultati migliori e duraturi nell’educazione del cane.
Insegnare al cane a chiedere “per favore” per ciò che vuole, ad esempio mettendosi seduto, farà sì che apprenda il modo educato e corretto per fare le sue richieste e allo stesso tempo si eviterà che prenda ciò che vuole o che chieda in modo scorretto (ad esempio abbaiando o saltando addosso).
Un metodo sicuramente che dà ottimi risultati è:
Giocare spesso con il cucciolo è un buon modo per rafforzare la fiducia e il legame tra cane e proprietario, si può giocare con il cane anche mentre gli si insegnano esercizi d’obbedienza o nuove abilità.
Insegnare qualcosa di nuovo al cane deve essere un’esperienza divertente e gratificante, i cani imparano velocemente, a qualsiasi età.
Insegnare al cane i comandi di base, come “seduto”, “vieni”, “resta”, ecc., permette una comunicazione corretta tra uomo e cane: non ci saranno incertezze o fraintendimenti, il cane saprà sempre che cosa il proprietario vuole da lui.
Molti comandi sono utili alla vita di tutti i giorni.
Per insegnare nuovi comandi al cane, soprattutto se cucciolo, è opportuno mantenere le sessioni di istruzione brevi e piacevoli:
è meglio fare sei sessioni da cinque minuti che una da mezz’ora (i cani perdono facilmente la concentrazione!).
È importante non fare le cose di fretta, trovare un ambiente tranquillo, lontano da ogni possibile distrazione per insegnare i nuovi esercizi.
Se abbiamo già avuto cani in precedenza, bisognare ricordare che ogni cane è differente e ha una propria velocità di apprendimento. Se ci si accorge che il cane ha delle difficoltà ad eseguire un esercizio, probabilmente abbiamo avuto delle pretese eccessive e sarà necessario dedicargli più tempo e pazienza. Per finire, è importante terminare sempre una sessione di insegnamento positivamente, con un esercizio che il cane sa eseguire facilmente.
IL CUCCIOLO E LA SOLITUDINE.
Nessun cucciolo, ma anche nessun cane adulto, dovrebbe essere lasciato da solo per lunghi periodi di tempo.
Il cane è un animale sociale e soffre se lasciato lontano dal suo gruppo sociale.
È buona norma abituare il cucciolo a stare un po’ per conto proprio fin dal primo momento in cui arriva a casa:
- È bene quindi ignorarlo di tanto in tanto, facendo come se non ci fosse.
- Dategli qualcosa da mordicchiare e uscite ogni tanto dalla stanza; questo è un ottimo allenamento perché non diventi troppo dipendente dalla continua presenza del proprietario.
- Prima di uscire di casa può essere utile portare il cucciolo a fare una passeggiata o giocare un po’ con lui, per dargli la possibilità di stancarsi.
- Poco prima di uscire di casa, dategli anche da mangiare, così gli verrà probabilmente sonno. Ricordatevi di lasciargli qualcosa da rosicchiare, per tenerlo occupato. Iniziate lasciandolo a casa da solo per pochi minuti soltanto, poi per periodi progressivamente più lunghi, usando l’accortezza di rientrare in casa solo nei momenti in cui, ascoltando da fuori la porta, non lo sentite piagnucolare per la vostra assenza.
- Le prime volte è normale sentirlo piangere, ma se vi intenerite, oppure se tornate anche solo per sgridarlo, non farete che rinforzare il suo comportamento.
- Se però il cucciolo fa molta fatica ad abituarsi a stare da solo, è d’obbligo chiedere consiglio al professionista. Anche se, per periodi più o meno lunghi, vi capita di rimanere a casa con il cane, come ad esempio durante le vacanze, cercate di mantenere una certa regolarità nelle interazioni col lui.
- Se esistono particolari condizioni che impongono ai proprietari di stare fuori casa per parecchie ore al giorno, è necessario trovare qualcuno a cui affidarlo oppure chiedere l’aiuto di un dog-sitter, che in vostra assenza porti il cane a passeggio.
- La fisiologia e il comportamento del cucciolo sono in continua trasformazione. È bene impostare un programma di visite presso il medico veterinario per concordare il protocollo più adeguato relativamente alle vaccinazioni, ai trattamenti antiparassitari, ai controlli della crescita muscolo scheletrica e dei denti. Le visite dal medico veterinario di fiducia sono fondamentali per ricevere quante più informazioni e consigli possibili per affrontare al meglio il periodo della crescita. Il medico veterinario fornirà, infatti, indicazione in merito all’alimentazione e al corretto esercizio fisico e proporrà eventuali indagini diagnostiche quando sospetta la presenza di problematiche ortopediche di crescita e\o di tipo ereditario.
- Nei periodi in cui abbiamo la possibilità di rimanere più tempo a casa non significa necessariamente più attenzioni al cane. Questo perché abituarlo ad avere compagnia, coccole e carezze costantemente fa sì che, quando la routine ritorna quella di sempre, il cane ne possa soffrire.
- Nei cani di grossa taglia il primo incontro con l’ortopedico può essere programmato già a quattro mesi e mezzo, mentre nei cani di piccola taglia potrebbe essere necessario durante l’accrescimento ai primi segni di alterazione della deambulazione. Le visite dei cani in accrescimento sono importanti al fine di ottenere diagnosi precoci ed instaurare i trattamenti opportuni.
- Dal terzo mese di vita fino al sesto i cani sostituiscono i denti da latte con quelli permanenti che durante l’accrescimento devono essere controllati per assicurarsi che non abbiano alterazioni. Nei primi mesi di vita i cani perdono i denti da latte (decidui) che vengono sostituiti da quelli permanenti: nel corso della crescita i denti possono subire alterazioni che devono essere controllate.
- Se decidiamo di seguire un percorso di educazione con un professionista rivolgiamoci subito a lui per stabilire quali sarà l’età ottimale per portare il cane nel centro di addestramento
LE VACCINAZIONI
I vaccini forniscono fondamentali benefici dimostrati e comportano rischi minimi.
Nonostante questo, non ha senso vaccinare il cane inutilmente quindi… la scelta del protocollo vaccinale deve tenere in considerazione:
- l’età,
- il rischio di esposizione alle malattie che dipende dallo stile di vita dell’animale
- eventuali condizioni patologiche sottostanti.
Ad esempio, la vaccinazione antirabbica attualmente sul territorio italiano non è obbligatoria, è consigliata se frequentiamo alcune zone e obbligatoria quanto il cane va portato all’estero.
In alcuni casi, ad esempio, una vacanza su isole come Sicilia e Sardegna può essere richiesta la vaccinazione.
In questi casi informatevi con la compagnia di trasporto che vi spiegherà quali sono le regole da seguire.
I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI
I cambiamenti climatici e la maggior mobilità di animali e proprietari hanno modificato sostanzialmente nel tempo la presenza dei parassiti e delle malattie parassitarie nel nostro Paese.
È quindi importante stabilire con il medico veterinario di fiducia un protocollo adeguato a ogni soggetto in relazione:
- all’età,
- alla regione geografica in cui vive,
- allo stile di vita che conduce,
- se viene in contatto con altri animali,
- se nei periodi di vacanza si sposta con la famiglia o
- se viene portato in pensione e se in casa vi sono bambini e/o gatti.
Esistono numerosi parassiti esterni (ectoparassiti) e interni (endoparassiti) che possono minacciare la salute dei nostri amici animali, ma che possono essere controllati con opportuni trattamenti. Gli antiparassitari in commercio si presentano sotto forma di collari, spray, spot on (pipette da applicare sul dorso) e compresse: in base alle esigenze del vostro animale, il medico veterinario saprà indicarvi il prodotto più sicuro ed efficace.
La scelta fai da te di un antiparassitario può essere estremamente pericolosa poiché può non proteggere efficacemente il nostro amico nei confronti di malattie a volte gravi (come le malattie trasmesse da zecche e insetti volanti) oppure essere letale per i gatti quando ricade su un prodotto destinato esclusivamente ai cani.
RIASSUMENDO…
L’arrivo di un cucciolo è sempre una gioia in famiglia
Questo comporta delle responsabilità:
- capire quali sono le sue esigenze,
- come va educato
- utilizzare un metodo di educazione prevalentemente di rinforzo positivo e non repressivo
- abituarlo a vivere per alcune ore del giorno da solo
Un impegno costante e consapevole sono le principali caratteristiche che ci permetteranno di creare un rapporto sereno e felice con il nostro cane