GRAVIDANZA: QUALE ALIMENTAZIONE?
Avete deciso che può essere una bella esperienza avere dei cuccioli dalla vostra amica a quattro zampe?
Vorremo avere dei figli dalla nostra cagnolina o gattina, ma siamo spaventati della gestione e come alimentarla correttamente durante la gravidanza e l’allattamento?
In questo articolo vedremo come alimentare in modo corretto la cagna o la gatta in gravidanza e allattamento.
Quali sono le differenze di fabbisogni tra cane e gatto in questa fase.
Quando iniziare a svezzare i cuccioli.
PARTIAMO DALL’INIZIO….
Se decidiamo di accoppiare la nostra cagnolina o la nostra gatta ci conviene iniziare a pensarci prima….
Per comodità d’ora in poi parleremo di fattrice e stallone…
Oltre all’alimentazione se vogliamo ottenere il miglior risultato possibile dobbiamo pensarci prima:
- una corretta selezione genetica,
- mantenimento di un ambiente sano per la crescita dei cuccioli, (ricordiamo la teoria “ambientalista”)
- assieme ad una dieta salutare impostata, idealmente, già diverso tempo prima della gravidanza, tanto nella fattrice come nello stallone.
Vediamo quali sono i fattori dietetici che possono influire positivamente o negativamente in una gravidanza e in allattamento
Come ho spiegato prima è importante iniziare ad alimentare in modo corretto la fattrice e lo stallone prima dell’eventuale accoppiamento.
Prima dell’accoppiamento, tanto lo stallone come la fattrice dovrebbero essere in perfetta forma fisica:
- ben allenati
- con un BCS e un MCS corretti.
Soprattutto la fattrice, infatti, potrebbe avere problemi a portare avanti la gravidanza, sia in condizioni:
- di sottopeso
- di sovrappeso.
In caso di sottopeso probabilmente la fattrice:
- avrà un tasso di concepimento minore, (nascono meno cuccioli)
- non riuscirà ad ingerire sufficiente alimento per coprire i propri fabbisogni e quelli della gestazione e per questo potrebbero verificarsi ridotto peso dei cuccioli alla nascita
- aumento della mortalità neonatale
Se invece una fattrice al momento dell’accoppiamento si presenta sovrappeso potrebbe portare ad uno sviluppo eccessivo dei feti con possibile difficoltà al parto e una maggior probabilità di dover eseguire un cesareo.
A questo punto dobbiamo decidere se fornire un’alimentazione industriale o casalinga.
Nel caso decidessimo per una dieta commerciale, si consiglia di iniziare con una dieta specifica almeno 2 settimane prima del concepimento, per permettere alla paziente di abituarsi alla nuova dieta.
Alimentando cagne e gatte invece con un’alimentazione fresca, è possibile selezionare qualità e quantità dei nutrienti da inserire, secondo le reali esigenze del singolo soggetto.
Naturalmente, decidessimo per una dieta casalinga, dobbiamo rivolgerci ad un alimentarista.
Se questo vale nelle condizioni normali, è imperativo in una situazione così complessa come può essere l’alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento.
Le integrazioni da inserire prima della gravidanza, nella dieta di mantenimento , che la fattrice sta seguendo potrebbero essere:
• Acido folico: l’integrazione di acido folico nella cagna, riduce la possibilità di palatoschisi (patologia che determina la nascita di cuccioli con una “apertura” anomala nel palato molle), se somministrato dai primi giorni dell’estro.
• Taurina: pur essendo sempre essenziale, è bene ribadire come nella gatta una carenza di taurina possa esitare in un riassorbimento fetale.
• EFA e Acidi grassi essenziali Omega-3: sia carenze di acidi grassi essenziali della serie Omega-6 che Omega-3, possono influenzare negativamente la gravidanza.
Anche Il rapporto Omega-6/3 dovrebbe essere tenuto idealmente fra 5:1 e 10:1 già da prima della gravidanza
CURIOSITA’…….
Riguarda la salute della bocca della madre.
Ci sono degli studi riguardanti l’uomo che possiamo tenere in debita considerazione anche per il cane e il gatto.
Fino a pochi anni fa, si pensava, che il feto all’interno della madre vivesse in uno spazio sterile.
E quindi, che, la prima colonizzazione del neonato da parte di batteri avvenisse alla nascita.
Invece uno studio pubblicato da ricercatori dell’Università di Houston ha dimostrato come, nell’uomo, questa colonizzazione avviene molto tempo prima del previsto.
La placenta, infatti, avrebbe una propria popolazione di batteri.
La cosa particolarmente strana… è che questi batteri non sembrano appartenere alla popolazione vaginale della madre, ma hanno invece una forte somiglianza con quelli della mucosa gengivale, da qui l’importanza dell’igiene orale materna.
Se questo studio venisse confermato anche in medicina veterinaria, una valutazione delle cavità orale prima di una gravidanza diventerà una regola importante.
E.. LA DIETA NEL MASCHIO?
Fino a questo punto abbiamo parlato di come possiamo integrare l’alimentazione della fattrice, ma anche la qualità del seme lo stallone può essere influenzato positivamente da un’integrazione mirata.
Infatti, anche per lo stallone è possibile effettuare un’integrazione , a partire da alcuni mesi prima della data della monta, per migliorare la qualità dello sperma:
- EPA,
- DHA,
- vitamina E,
- zinco, selenio e acido folico,
somministrati 90 giorni prima della raccolta del seme hanno dimostrato effetti positivi nel cane.
In generale un’integrazione di antiossidanti, come:
- vitamina C,
- N-acetilcisteina,
- vitamina E,
- taurina ed altri.
Aiutano lo sviluppo di un seme di qualità.
Questo per quanto riguarda il prima…
VALUTIAMO ORA COME AGIRE DURANTE LA GRAVIDANZA.
Nelle cagne in gravidanza, la crescita dei feti non avviene in modo uniforme.
Durante le prime 5 settimane, infatti, anche se i feti si sviluppano rapidamente, sono ancora molto piccoli e arrivano a pesare circa un 30% del peso dei cuccioli alla nascita.
Di conseguenza, la madre aumenta solo leggermente il proprio peso e mediamente il fabbisogno energetico rimane uguale o lievemente aumentato durante questo primo periodo della gravidanza.
Se ci trovassimo in una situazione in cui fosse necessario recuperare del peso, da parte della madre, questo il momento migliore per riportarla in una situazione di condizioni ideali.
Questo vale anche per eventuali cambi dieta (es. passaggio dall’alimento commerciale al fresco) che sarebbe preferibile al più tardi effettuare entro la terza o quarta settimana di gravidanza, in modo da gestire un eventuale problema intestinale prima che il fabbisogno energetico aumenti in modo considerevole.
LA CRESCITA DEI FETI INIZIA AD AUMENTARE CONSIDEREVOLMENTE, INFATTI…
Dopo la quinta settimana, la crescita dei feti aumenta progressivamente, tanto da arrivare al 75% del peso attorno alla sesta settimana, portando di pari passo un aumento di fabbisogni da parte della madre.
L’aumento del fabbisogno energetico e di nutrienti è pari a circa una volta e mezzo il fabbisogno basale dalla sesta settimana di gravidanza al parto.
Quindi contrariamente a quanto comunemente si crede, non è necessario aumentare l’apporto di alimento della cagna gravida subito dopo l’accoppiamento e anzi ciò può risultare deleterio.
Il peso della cagna al parto dipende molto dal numero di cuccioli.
Poiché risulta difficile dare misure indicative valide per tutte le cucciolate, se si decide per un’alimentazione casalinga è fondamentale la figura del nutrizionista che sia in grado di monitorare BCS e MCS della madre durante le settimane di gravidanza, in modo da adeguare eventualmente la razione alla necessità del singolo soggetto.
Se invece decidiamo per una dieta industriale le indicazioni riferite sulla scheda tecnica ci aiuteranno a capire la quantità di alimento da somministrare.
Via via che i cuccioli aumentano di dimensioni, la capacità di ingestione della madre va diminuendo, perché l’aumento di volume dell’utero ridurrà la capacità di espansione dell’apparato digerente.
Questo, assieme all’aumento dei fabbisogni, spesso rende necessario frazionare l’alimento in tanti piccoli pasti.
A volte, soddisfare i fabbisogni di una cagna gravida con una dieta casalinga non è semplice per questioni volumetriche: le esigenze energetiche comportano grandi quantità di cibo.
Gli alimenti secchi commerciali hanno una media del 10% di umidità e hanno quindi una maggiore concentrazione energetica per peso di alimento.
In questo senso, i grassi sono di grande aiuto, sia per aumentare la concentrazione calorica dell’alimento che per aumentarne l’appetibilità.
Per facilitare l’assunzione dell’intero fabbisogno giornaliero in gravidanza e in allattamento, cercando comunque di incontrare i gusti della fattrice, a volte “difficili”, si consiglia di formulare delle “merende” altamente caloriche e quindi ricche di grassi, bilanciate, pari a circa il 50% del fabbisogno energetico della cagna, da affiancare alla sua razione base.
Diverse merende, di diversi sapori, possono:
- stimolare positivamente la cagna,
- arricchire il microbiota intestinale e
- aiutare a raggiungere l’obiettivo energetico richiesto.
È importante che la cagna non arrivi sottopeso al parto, dato che è l’allattamento il momento più critico per l’organismo: una fattrice sottopeso avrà maggiori difficoltà a mantenere la condizione corporea e sostenere al contempo la produzione di latte delle prime settimane post partum.
A volte le cagne non riescono a mangiare il 100% della razione giornaliera proposta.
Se il cibo lasciato in ciotola fosse poco, questo non dovrebbe, in genere, essere ragione di preoccupazione. È invece fondamentale che quel che mangiano sia correttamente bilanciato.
È comune un calo o persino rifiuto dell’alimento nelle 12-24 ore prima di partorire.
È possibile che nei giorni vicini al parto, vi sia un poco di costipazione: utilizzare fegato (senza eccedere), semi di lino, malva e/o cuticole di psillio, può aiutare a diminuire il problema.
È consigliabile iniziare qualche giorno prima a misurare la temperatura corporea della madre tre volte al giorno.
Il calo costante della temperatura per 24 ore precede in genere di 12-18 ore il parto, può essere comunque il segnale per evitare di alimentarla, nel caso la cagna non si stesse auto-regolando, ricordandosi di lasciare comunque acqua fresca sempre a disposizione, per aiutarla durante la fase espulsiva.
Dopo il parto, una volta che cagna e cuccioli hanno riposato, si può tornare ad offrire alimento, assieme ad acqua fresca come già prima.
La maggior parte delle fattrici ricomincerà a mangiare entro 24 ore dal parto, anche se è possibile che durante i primi 2 o 3 giorni possa ingerire un quantitativo inferiore rispetto al suo fabbisogno.
Se la cagna assume acqua, componente fondamentale del latte, e se è in buone condizioni fisiche al parto, questo non dovrebbe preoccupare, dato che dovrebbe avere un peso post parto superiore circa del 5-10% a quello precedente l’accoppiamento.
FINORA ABBIAMO PARLATO DI CANI…E NEI GATTI?
A differenza della cagna, la gatta gravida aumenta di peso in modo lineare, a partire già dalla seconda settimana di gestazione. Per questo è consigliabile aumentare la razione già a partire da questo momento, gradualmente.
Le necessità e le richieste della gatta, che di solito è in grado di gestire un’alimentazione ad libitum, possono arrivare fino ad un 25-50% in più rispetto alle normali esigenze di mantenimento di quel soggetto. È importante fornire acido arachidonico e taurina, essenziali per la specie e di cui la gatta gravida ha un aumentato fabbisogno.
È importante mantenere monitorati peso e condizioni corporee della gatta gravida come nel caso della cagna. Anche nel caso delle gatte, è tipica una drastica riduzione di assunzione dell’alimento nei giorni che precedono e dopo il parto.
Solitamente, al momento del parto, le gatte raggiungono un peso dal 12 al 38% più alto rispetto a quello prima dell’accoppiamento.
Questo peso aggiunto le aiuta durante l’allattamento ed in genere viene perso lentamente dalle gatte, che tornano al loro peso originale solo alla fine dell’allattamento. Quello che è certo, è che sia per la gestazione che durante l’allattamento, l’organismo, anche dei piccoli carnivori, ha un aumentato fabbisogno di glucosio:
- durante la gravidanza, per sopperire al fabbisogno energetico dei cuccioli/gattini,
- durante l’allattamento per la produzione di lattosio.
Cani e gatti, essendo carnivori, hanno comunque un metabolismo in grado di sopperire a queste necessità a partire da aminoacidi glucogenetici, cioè amminoacidi da cui si può ottenere energia.
Considerando però la grande richiesta energetica del periodo gravidanza-allattamento (da 1,5 a 3 o più volte il fabbisogno del soggetto) e le scarse capacità di ingestione (soprattutto a fine gravidanza e comunque durante il periodo dell’allattamento, per via di un problema meramente volumetrico della razione), inserire una fonte di carboidrati, almeno nella cagna, pari a circa un 10-20% del totale delle kcal richieste in quel momento, pare una scelta consigliabile, per non dire obbligata.
Subito dopo il parto, come visto sopra, inizia per la cagna e per la gatta il momento di maggior sforzo energetico e metabolico per l’organismo.
Durante l’allattamento, è fondamentale supportare la neomamma che, specialmente se il numero di cuccioli è elevato, potrà raggiungere dei fabbisogni energetici e di acqua davvero elevati, superando anche 3 volte il fabbisogno prima della gravidanza.
E…L’ACQUA È IMPORTANTE?
Per quel che riguarda l’acqua, essendo il latte composto per quasi l’80% di acqua, il fabbisogno idrico aumenta molto dopo il parto: lasciare acqua fresca sempre a disposizione è, quindi, il primo passo per garantire un buon allattamento. Il picco di allattamento si verifica attorno alla terza-quarta settimana ed è solitamente il momento che coincide con l’inserimento dei primi apporti di cibo semisolido per la cucciolata. In questo momento dell’allattamento, lo stress per la madre è massimo e in genere i fabbisogni superano le capacità di ingestione del soggetto.
A seconda del metodo di svezzamento (che vedremo più avanti), dopo la quarta settimana la quantità di latte consumato dai cuccioli e dai gattini diminuirà progressivamente. Come già visto durante tutto il corso del capitolo, gravidanza e allattamento possono essere considerati una prova di stress per l’organismo della femmina. Questo sia da un punto di vista organico, viste le alte richieste di energia e l’enorme sforzo anabolico necessario per creare nuovi tessuti, sia da un punto di vista psichico e immunitario.
Inoltre, in tutti i mammiferi, il progesterone agisce da soppressore del sistema immunitario, la cui modulazione è necessaria per permettere lo sviluppo del feto.
GLI ANTIOSSIDANTI SONO IMPORTANTI IN QUESTA FASE?
Basandosi su alcuni studi in medicina veterinaria, che dimostrano ad esempio un aumento delle molecole antiossidanti nel sangue materno, per bilanciare la spinta pro-infiammatoria rappresentata da gravidanza e parto in sé, parrebbe giustificato l’utilizzo di antiossidanti nella dieta della cagna e della gatta non solo prima del concepimento, ma anche a seguire, durante gravidanza e allattamento.
Sembra siano coinvolti nello sviluppo della retina e della visione dei neonati, in particolar modo nel gatto. Nella cagna un’integrazione in gravidanza migliora il numero dei nati e il peso della nidiata.
In studi nella specie umana, sembrano anche migliorare l’allattamento e prevenire l’eclampsia.
La loro presenza è importante nella dieta della madre già a partire dall’accoppiamento, in quanto sono sostanze di cui deve essere provvisto l’organismo, una sorta di scorta organica, che può essere anche gravemente intaccata durante l’allattamento, se la madre assume una dieta povera di questi nutrienti.
È importante notare come l’integrazione di acidi grassi Omega-3 nella madre gestante e in allattamento abbia effetti positivi solamente se effettuata con alcuni di questi: EPA e DHA.
Per quel che riguarda i minerali, invece, la questione dell’apporto di calcio e fosforo, qual è la linea corretta da seguire?
IL CALCIO VA AUMENTATO E QUANDO?
È purtroppo un’abitudine che si debba integrare l’alimentazione della cagna e/o della gatta gravida con calcio “extra razione” durante la gravidanza, per prevenire l’eclampsia puerperale durante le prime settimane di allattamento.
In realtà, tale abitudine è assolutamente scorretta nella maggior parte dei casi e può arrivare a causare proprio ciò che vorrebbe evitare.
La carenza di calcio del sangue materno, infatti, tipica soprattutto delle cucciolate molto numerose nelle cagne di piccola taglia e dovuta al grande fabbisogno di calcio per la produzione del latte, deve essere evitata seguendo altre strategie.
Un’integrazione eccessiva di calcio in gravidanza sembrerebbe causare un feedback negativo a livello di alcuni ormoni responsabili del controllo del Ca presente nel sangue.
Per questo non si consiglia generalmente una particolare integrazione di calcio durante la gravidanza, mentre in allattamento si eleva il rapporto Ca/P (normalmente 1/1 nell’adulto) a un valore più alto.
Formulando diete fresche, al contrario di quanto accade con il commerciale, è comunque possibile cucire la dieta ideale addosso al soggetto.
CONCLUDENDO…
- un buon risultato si ottiene iniziando prima, occupandosi dei genitori della futura cucciolata
- attenzione a quando aumentiamo la razione alimentare della cagna/gatta in gravidanza
- attenzione all’integrazione che apportiamo
- decidiamo prima se vogliamo utilizzare una dieta casalinga o industriale
- una particolare attenzione nell’integrazione con omega 3.
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L’ABC… DELL’ALIMENTAZIONE – Quattro Zampe in Famiglia (amiciquattrozampeinfamiglia.com)