Il mio cane
HA L’ARTROSI.
COSA FACCIO?
QUESTA GUIDA CI AIUTA A FARE CHIAREZZA..
Aiutandoci ad adottare una serie di comportamenti utili a ridurre lo sviluppo di questa patologia per vivere serenamente con il nostro amico a quattro zampe.
AUTORE: DOTT. ADRIANO MONINO
MEDICO VETERINARIO
Abbiamo portato il nostro caro amico dal veterinario perché zoppica o ha difficoltà ad alzarsi dopo ilriposo.
Il veterinario dopo la visita ci spiega che il nostro cane ha un’artrosi articolare.
Ci spiega che è una malattia:
cronica (non possiamo bloccarla)
degenerativa (la degenerazione articolare è inevitabile).
Ecco che il mondo ci crolla addosso, il nostro amico, con il quale fino a pochi giorni prima giocavamo con la palla, adesso deve svolgere un’attività controllata.
Nel tempo inevitabilmente la degenerazione articolare porterà ad un peggioramento delle articolazioni con grave riduzione del movimento del nostro cane.
A questo punto il veterinario ci propone una serie di soluzioni e di comportamenti da adottare ma diventa difficile ricordare tutto….
UN METODO...
In tutti questi anni in cui ho seguito centinaia di cani con problemi di artrosi ho messo a punto una serie di accorgimenti per aiutare i proprietari di questi cani a ridurre lo sviluppo di questa patologia.
Non ho la ricetta miracolosa: sono un medico che con anni di esperienza e passione ha testato vari metodi scegliendo, quello che secondo me è il più efficace, grazie anche ai proprietari che hanno creduto in me e mi hanno dato i loro feedback.
Partiamo per questo viaggio dove vi spiego cosa funziona secondo me.
QUESTO METODO CONSISTE IN 3 FASI:
Consapevolezza
Obiettivo
Costanza
1- LA CONSAPEVOLEZZA
Ci permette di sapere che questa patologia può colpire il nostro cane
Ci permette anche di sapere quali sono i sintomi principali, che si manifestano nelle fasi iniziali e quindi ci permettono di agire prima possibile
Ci permette di capire che ci sono varie fasi con gravità crescente.
La visita dal veterinario ci permetterà poi di stabilire in quale fase si trova e quindi quali sono i trattamenti migliori per il nostro cane.
2- L'OBIETTIVO
Capito che il nostro cane presenta questa patologia e in che fase siamo, dobbiamo stabilire degli obiettivirealistici che vogliamo ottenere nel tempo.
Stabilito l’obiettivo valuteremo assieme al nostro veterinario:
quali sono i trattamenti che lui consiglia
quali sono i comportamenti da attuare giornalmente
3- COSTANZA
Questa forse è la fase più difficile delle tre. L’artrosi è una patologia cronica che spietatamente nel tempo porta ad una degenerazione articolare.
Se vogliamo ottenere deirisultati importanti dobbiamo attuare una serie di comportamenti costanti nel tempo.
SOLO COSÌ POSSIAMO CONTRASTARE QUESTA DEGENERAZIONE.
Visito regolarmente cani che a detta dei proprietarifino al giorno prima si muovevano con difficoltà,ma tutto sommato il proprietario era soddisfatto deirisultati ottenuti.
Successivamente, in seguito ad un uscita eccessivamente lunga o impegnativa, il cane aveva iniziato a zoppicare di nuovo.
Approfondiamo...
Riprendiamo le 3 fasi e le approfondiamo per renderci attivamente partecipi del miglioramento dei nostri animali
1 CONSAPEVOLEZZA
Visto che parliamo di consapevolezza vediamo quali sono caratteristiche di questa patologia e quali sono i primi sintomi che si evidenziano.
L’artrosi è una patologia articolare che colpisce prevalentemente i cani di media-grossa taglia.
Spesso è la conseguenza di un’alterazione articolare definita displasia che colpisce prevalentemente le articolazioni dell’anca e del gomito.
In misura inferiore la ritroviamo a livello della spalla, del carpo, del tarso e delle falangi.
La displasia ha una componente genetica e ambientale.
Genetica: attenzione a controllare in fase di acquisto di un cucciolo se i suoi avi erano esenti da questa patologia.
Ambientale, quindi tutti quei comportamenti utili soprattutto durante la crescita del cane per evitare lo sviluppo di un’articolazione alterata.
Abbiamo visto essere una patologia degenerativa, quindi nel tempo le componenti dell’articolazione interessata dal processo subiscono un processo degenerativo con conseguente dolore durante il movimento.
Non esiste un trattamento che blocchi lo sviluppo di questa patologia, ma esiste tutta una serie di trattamenti e comportamenti che aiutano il nostro cane a ridurre/eliminare il dolore e ridurre lo sviluppo di quest’ultima.
QUALI SONO I PRIMI SEGNI CHE POSSONO FARCI SOSPETTARE CHE IL NOSTRO CANE POSSA AVERE QUESTI PROBLEMI?
Abbiamo detto che è una patologia articolare, di conseguenza i segni visibili saranno nella difficoltà di movimento:
zoppica
ha difficoltà ad alzarsi dopo un riposo in seguito ad attività motoria
riduce l’autonomia di gioco
Uno degli errori principali di valutazione dei proprietari è che, dal loro punto di vista, visto che il cane non guaisce durante il movimento non ha dolore.
Non è cosi: quando il cane zoppica riduce il peso di appoggio sull’arto interessato dalla patologia. Questo perché un appoggio normale causa dolore.
E’ UN ZOPPIA CARATTERISTICA: SI MANIFESTA A FREDDO CIOÈ NELLE PRIME FASI DI MOVIMENTO.
Quindi per capirci: il cane corre, gioca poi si siede e riposa, nel momento in cui sirialza, in questa fase zoppica, poi smette.
Questo succede nelle prime fasi di sviluppo della patologia .
Quando il processo degenerativo dell’articolazione è evoluto il cane zoppicherà sempre.
E’ molto importante individuare il problema nelle prime fasi di sviluppo, quando il processo degenerativo non è molto sviluppato.
Questo ci permetterà di intervenire con maggior successo!
Una visita dal vostro veterinario vi permetterà di capire se veramente il cane presenta questa patologia e in che fase di sviluppo è presente.
2 OBIETTIVI
Siamo arrivati al punto in cui sappiamo che il nostro cane è artrosico e quanto è grave
A questo punto dobbiamo metterin atto tutto quello che possiamo fare per migliorare le condizioni del nostro cane.
Vedo spesso proprietari che si limitano a fornire cicli di antinfiammatori/antidolorifici ai loro cani quando zoppicano.
Sicuramente uno dei punti più importanti nella lotta contro questa patologia è ridurre il dolore del nostro amico.
Si è ormai appurato da diversi anni che se vogliamo attuare un’azione importante nei confronti di questa malattia dobbiamo utilizzare un TRATTAMENTO MULTIMODALE.
IL TRATTAMENTO MULTIMODALE
Cosa significa questo?
Dobbiamo mettere insieme trattamenti e comportamenti utili a limitare lo sviluppo di questa patologia.
Faccio un esempio:
l’effetto dell’antinfiammatorio è parzialmente vanificato se il nostro cane non presenta un peso ideale.
Se il vostro cane è sovrappeso, va velocemente riportato al peso forma.
Un’articolazione alterata, che deve sopportare un peso superiore subirà un processo di degenerazione più veloce.
Vediamo adesso un’elenco di argomenti da prendere in considerazione nella lotta contro questa patologia.
Vi consiglio di discuterne con il vostro veterinario che saprà consigliarvi al meglio sull’ utilizzo difarmaci quindi antidolorifici/antinfiammatori, ma anche altrifamaci per bloccare il dolore al vostro cane.
Non sempre è buona la prima...cosa voglio dire?
Ogni soggetto reagisce meglio ad alcunifarmacirispetto ad altri, quindi non sempre la prima terapia otterrà i risultati migliori.
Integratori o mangimi complementari a sostegno della terapia principale.
Nella mia esperienza hanno un effetto sinergico con la terapia principale, ma non agiscono con un effetto cosiforte e immediato come ifarmaci.
Hanno il vantaggio di poter essere utilizzati perlunghi periodi senza dare effetti negativi.
Controllo del peso, abbiamo visto che un peso eccessivo su un articolazione alterata porta ad una degenerazione più accelerata.
Stabiliamo assieme al nostro veterinario il peso forma del nostro cane tenendo in debita considerazione la sua patologia.
Stabiliamo un piano di dimagrimento con obiettivi realistici che ci impegniamo a raggiungere e poi manteniamo questo peso
Movimento controllato e costante
E' IMPORTANTE MANTENERE LA MASSA MUSCOLARE!
Questo comporta una maggior stabilità articolare che riduce lo sviluppo della degenerazione di quest’ultima.
Il dolore articolare spinge il cane ad un’attività motoria spontanea inferiore con riduzione della massa muscolare e contemporaneamente un aumento della massa corporea.
Abbiamo visto che entrambe le condizioni comportano un peggioramento della patologia.
Quindi dovremmo contrastare queste fasi, togliendo dapprima il dolore e poi stimolando il cane ad un’attività motoria controllata , ma costante.
La terapia che contrasta il dolore è fondamentale, ma dobbiamo fare attenzione a controllare il cane che non ecceda nel movimento, pena il verificarsi di una nuova fase infiammatoria.
La regola non cambia : gradualità, il movimento deve avere un’aumento graduale con l’obiettivo diripristinare la massa muscolare.
3 COSTANZA
Come accennato precedentemente questa è la fase più difficile da mantenere, ma anche quella che porterà sicuramente più risultati.
Osservazione: il nostro cane cifa vedere se distribuisce in modo errato il peso sui quattro arti perché su uno o più arti presenta un problema articolare.
Possiamo notare se presenta maggiori difficoltà nel movimento dopo riposo, detta “zoppia a freddo” se questo è un episodio isolato o se dura da più giorni se i movimenti del cane sono diventati più rigidi, segno di dolorabilità generale.
Tutto questo va monitorato e riferito al veterinario che ci segue.
Rilevare queste problematiche nelle fasi iniziali di un eventuale fase critica ci permette di trattare precocemente il cane con notevoli vantaggi.
Monitoraggi: una delle componenti più importanti da monitorare è il peso del nostro animale.
Abbiamo visto come un aumento di peso su un’articolazione alterata determini una veloce degenerazione articolare.
Da questo capiamo l’importanza nel monitoraggio costante del peso perintervenire subito in caso di aumento dello stesso.
Altra componente sicuramente importante è la massa muscolare .
Una massa muscolare tonica aiuta a contenere il movimento articolare che ha come obiettivo un “movimento fisiologico”.
Una riduzione di questa determina movimenti non consoni con conseguente degenerazione articolare.
La palpazione delle masse muscolari eseguita costantemente è sicuramente una buona pratica.
La ricerca costante nel ottenere irisultati che ci siamo posti, come ad esempio ridurre la zoppia a pochi episodi settimanali, oppure migliorare le capacità di movimento dopo ilriposo devono essere raggiunti all’incirca nei tempi stabiliti e poi mantenuti nel tempo.
La nostra costanza nel voler migliorare le condizioni motorie del nostro animale nel tempo, contrasta il progressivo peggioramento caratteristico di questa patologia.
E’ L’UNICO MODO PER OTTENERE DEI RISULTATI DURATURI NEL TEMPO
Mirendo conto che vi chiedo tanto, ma tutto il nostro impegno, sarà ricompensato dairisultati che sicuramente otterrete sulla qualità di vita del vostro cane.
VI PROPONGO QUALCOSA DI DIFFICILE? NO!
E’ un metodo che può essere utilizzato da tutti i componenti della famiglia, anzi se tutta la famiglia si preoccupa di monitorare il proprio animale sicuramente il risultato ottenuto sarà decisamente migliore.
E' UN METODO IMPEGNATIVO?
Sicuramente questo metodo impone uno schema diverso dal solito.
RICORDATI:
Non va monitorato il cane solo quando zoppica , ma sempre:
CONTROLLANDO IL SUO PESO
LA SUA ATTIVITÀ MOTORIA
IL MODO CON CUI DISTRIBUISCE IL PESO SU TUTTI GLI ARTI
La consapevolezza, che dobbiamo con tutte le nostre possibilità ridurre lo sviluppo di questa patologia deve essere condivisa da tutto il nucleo famigliare.