Quattro Zampe in Famiglia

IL CANE, ANIMALE SOCIALE….

Tutti noi sappiamo che i cani sono animali sociali…cosa vuol dire questo?
Come possiamo utilizzare questa loro caratteristica per poter vivere un rapporto più felice e consapevole con il nostro amico a quattro zampe?
In questo articolo vedremo quali sono le loro innate caratteristiche e come cambiano durante le loro vita.
Quali sono gli step che potremmo sfruttare per creare un rapporto più coinvolgente con il nostro amico.
Abbiamo detto e lo abbiamo sentito frequentemente che i cani sono animali sociali e, quindi, come tali sono naturalmente predisposti a seguire regole che favoriscano la vita di gruppo.
Ne consegue che chi adotta un cane dovrebbe essere consapevole che questo nostro compagno, ha bisogno di regole da seguire proprio per la sua natura sociale.
In generale, tutti i cani sviluppano naturalmente legami affettivi con i loro proprietari e diventano membri effettivi della famiglia.
Il loro ruolo è quello di gregari, cioè di soggetti che seguono spontaneamente le indicazioni dei loro compagni umani.
Attenzione non vorrei essere frainteso….
Non dico che il nostro cane deve subire passivamente i nostri capricci…
All’interno di una famiglia, soprattutto dove sono presenti anche dei bimbi piccoli, ci deve essere un reciproco rispetto che noi adulti faremo adottare ai cani, ma anche hai bambini…
Questo come esempio per capire quanto espongo.
Ci sono regole che i cani imparano molto facilmente ed altre che devono essere insegnate e che i nostri amici a quattro zampe impareranno nel tempo.
Il cucciolo viene educato dalla madre e, nel momento in cui viene adottato, il ruolo di educatori passa ai proprietari che dovranno indicare quali sono i comportamenti corretti da seguire.
Le regole non sono uguali per tutti, ogni situazione vale a sé, regole diverse per chi vive in appartamento o in una casa con giardino, chi ha un solo cane e chi vive con un “branco”.
Quando il cucciolo arriva in famiglia non è una ‘tabula rasa’.

Ha già un suo patrimonio di comportamenti dettati:

  • in parte dalle sue caratteristiche genetiche
  • in parte dalle esperienze precoci fatte nei primi mesi di vita.

A seconda del suo carattere che sia molto vivace o molto tranquillo può essere più o meno difficile insegnargli a controllarsi quando desidera qualcosa.
A questo proposito, credo che anche qui la razza faccia la sua parte, voglio dire che è molto probabile che un bordie collie sia più vivace di un San Bernardo…
Questo naturalmente in generale, e da qui prima di acquistare un cane non guardiamo solo se il cane ci piace esteticamente.
Informiamoci sulle caratteristiche di razza e cerchiamo un cane che sia più consono al nostro stile di vita, renderà tutte le cose più facili…
Dare delle regole non significa affatto avere un atteggiamento rigido e impositivo, ma semplicemente trasmettere con coerenza il messaggio di ciò che è consentito e ciò che non lo è.
Vi riporto il classico esempio, sicuramente un po’ banale, ma credo efficace a capire quanto esprimo.
Quando guido e arrivo ad un incrocio con un semaforo, io che per natura sono un po’ schizofrenico… tenderei a passare sempre, invece mi devo fermare con il semaforo rosso.

Questo vale anche per i nostri amici a quattro zampe che non devono essere delle marionette a cui noi tiriamo i fili, ma neanche lasciati liberi di “esprimere tutta la loro natura”.

Da qui la responsabilità che ci assumiamo nei loro confronti e nei confronti delle altre persone quando adottiamo un cane.

La strategia generale è quella di premiare i buoni comportamenti e ignorare quelli sgraditi, evitando urla e punizioni perché spesso finiscono per spaventare il cucciolo e renderlo più eccitabile e imprevedibile.

Un esempio può essere di chiamarlo quando è tranquillo e ignorarlo quando è eccitato.

Un esempio è quando le persone rispondono all’eccitazione con altrettanta eccitazione: giocano o sgridano il cane agiato così ché c’è il rischio di insegnare al cane, senza rendersene conto, che per avere l’attenzione bisogna agitarsi.

Il comportamento di ciascun individuo è determinato dall’interazione tra la componente genetica dell’animale e l’ambiente in cui vive.

Quindi le circostanze ambientali possono esercitare un effetto benefico o nocivo sul carattere del cane e tale effetto, naturalmente, dipende anche dall’età dell’animale. 

Quindi maggior attenzione con il cucciolo durante la fase di sviluppo, qui come vedremo sarà più facilmente influenzato dall’ambiente.

IL CUCCIOLO

Nel cucciolo esistono dei periodi ben determinati, che sono cruciali per acquisire alcuni apprendimenti specifici. Il periodo neonatale comprende le prime due settimane di vita e durante questa fase sono importantissime le stimolazioni tattili (in questo periodo il cucciolo non vede).
Il cucciolo ha bisogno di mantenere il contatto fisico con la mamma e gli altri cuccioli, ma anche di abituarsi a manipolazioni delicate da parte dell’uomo.
Tra la terza e la quarta settimana di vita il cucciolo comincia a vedere, sentire ed esplorare. In questa fase è importante un ambiente tranquillo dove la presenza della madre rappresenta la base sicura da cui allontanarsi temporaneamente per conoscere il mondo circostante.

Inizia così una fase importantissima la socializzazione: durante questo periodo il cucciolo imparerà le regole basilari della vita sociale grazie all’interazione con la madre e altri cuccioli.
Mentre gioca con i suoi fratelli e la madre, il cucciolo impara a modulare la forza del suo morso in base alle loro reazioni. Per questa ragione ha bisogno di fare numerose esperienze in presenza di soggetti (cani e persone) in grado di dare risposte adeguate ai suoi comportamenti.
La presenza della madre è fondamentale almeno fino alle otto settimane, ma il processo di modulazione delle risposte continua a perfezionarsi più a lungo.
Per aumentare le sue abilità sociali è anche importante che il cucciolo cominci ad avere contatti con diversi tipi di cani e di persone (uomini, donne, bambini, persone diversamente abili). Il momento corretto per l’adozione di un cucciolo è a circa sessanta giorni di età.
Capisco la voglia di portarsi a casa subito il cucciolo….spesso è il regalo per il figlio che compie gli anni e quindi lo vogliamo prima.
Non lo consiglio: il ruolo della madre nell’impartire degli insegnamenti prima dell’adozione è fondamentale.
Può essere, mi permetto, un insegnamento anche per i nostri figli: il cane non è un giocattolo e come tale ha i suoi tempi che vanno rispettati….
Il proprietario deve fare in modo che il cucciolo faccia numerose esperienze.
Esponendolo in maniera graduale, ma continua ad ambienti e situazioni che comunemente incontrerà nella vita adulta (parchi pubblici, mezzi di trasporto, ambienti affollati, ecc.).
Recludere in casa un cucciolo appena adottato per paura che possa ammalarsi significa privarlo degli strumenti fondamentali per diventare un adulto equilibrato.
Il medico veterinario saprà darvi tutte le informazioni ed eseguire le vaccinazioni necessarie.

LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE E LE FASI DELLA VITA
Nel cucciolo esistono dei ‘periodi critici’ per il corretto sviluppo di varie funzioni psicologiche e sociali. Durante l’adolescenza il cane può presentare difficoltà a mantenere l’equilibrio e l’autocontrollo.
L’età adulta è caratterizzata dalla tendenza alla stabilità comportamentale.
Durante la vecchiaia è importante controllare attentamente la salute e stimolare la capacità di adattamento del cane.
Vediamo in modo più approfondito le ulteriori fasi di vita dopo il superamento della fase iniziale di cucciolo…

IL CANE ADOLESCENTE

Anche nei cani esiste un periodo difficile simile all’adolescenza umana, caratterizzata dallo sviluppo sessuale. L’età in cui si manifesta è variabile: più precoce nelle taglie piccole (6 mesi – 1,5 anni) che in quelle grandi o giganti (1 anno – 2,5 anni). Durante questo periodo può essere presente una difficoltà a mantenere l’equilibrio emozionale e l’autocontrollo.
Il cane adolescente può diventare più eccitabile e impulsivo ma alcuni accorgimenti possono aiutare il proprietario a gestire la situazione. È importante rispondere ai comportamenti, come ad esempio abbaiare insistentemente per avere l’attenzione o un gioco, tirare al guinzaglio per cambiare direzione, in modo tranquillo, ignorando il cane quando manifesta eccessiva eccitazione e premiandolo invece quando è calmo. È importante mantenere una rigorosa coerenza. Per motivare il cane a rispondere alle sue richieste, il proprietario deve rafforzare la relazione svolgendo insieme attività piacevoli come passeggiate frequenti, giochi ed esercizi divertenti.

IL CANE ADULTO

Se il cane ha raggiunto un buon equilibrio emozionale, l’età adulta è caratterizzata dalla tendenza alla stabilità comportamentale. Questa stabilità può venire meno in caso di cambiamenti ambientali, del gruppo familiare, malattie, traumi emotivi, calori, gravidanze, accoppiamenti.
Un piccolo inciso legato alla mia esperienza….
Anche la visita dal veterinario può essere fonte di stress….
Un ambiente diverso, la presenza di altri cani e gatti che abbaiano, miagolano.
Un “soggetto estraneo” che lo tocca, in alcuni casi ( esperienza personale) che lo manipola per capire in quale articolazione è presente il dolore….
È sicuramente fonte di stress per un cane che non è abituato a questo.
Da qui l’importanza di abituarlo alle manipolazioni a casa, la misurazione della temperatura rettale, pratica non piacevole, il fatto di guardare i denti aprendo la bocca.
Tutte manualità che possiamo tranquillamente eseguire a casa.
Meglio ancora se fatto da più componenti della famiglia.
Altro consiglio: portatelo dal veterinario anche quando sta bene:

  • un giretto in reception se possibile,
  • un controllo del peso sulla bilancia se posizionata in un luogo comune può essere di valido aiuto

per quando dovremmo portare in visita veramente il nostro cane
Anche durante l’età adulta la relazione con i proprietari deve essere improntata alla coerenza nella comunicazione e alla condivisione di quotidiane esperienze positive: passeggiare, giocare insieme, esplorare e godere della reciproca compagnia.
Anche qui un piccolo inciso: spesso quando dialogo con i proprietari di questo mi sento dire che il cane ha uno spazio grande in giardino dove può muoversi liberamente….
Nel rispetto degli impegni che tutti i giorni dobbiamo affrontare….la passeggiata fuori è una cosa completamente diversa.
Il cane sente odori diversi (ricordiamo che la realtà del cane è legato molto all’olfatto), vede altri cani, sta a diretto contatto con noi…
Vive un’esperienza diversa.

IL CANE ANZIANO

Come nell’uomo, l’invecchiamento del cane è caratterizzato dal progressivo calo delle capacità di memorizzazione, apprendimento e adattamento. Nei cani anziani sono frequenti i disturbi fisici spesso accompagnati da dolore, abbattimento, difficoltà di movimento, cecità o sordità.
Durante questo periodo diventa quindi prioritario controllare attentamente la salute del cane e stimolare le capacità di adattamento favorendo attività piacevoli svolte in collaborazione con il proprietario.
In questa fase il vostro cane conosce perfettamente tutte le regole della famiglia, le vostre abitudini e così anche voi le sue.
La vostra sensibilità nei suoi confronti, la conoscenza che avete del vostro cane vi permetterà di notare subito eventuali variazioni nel suo comportamento
Attenzione quando si sviluppano, come abbiamo accennato precedentemente, delle patologie che possono cambiare l’atteggiamento del vostro cane.
Il dolore può portare a una riduzione del movimento, ma anche ad una aggressività mai vista prima: il cane viene toccato in un punto dove sente dolore e reagisce malamente.
Questo è particolarmente importante se sono presenti dei bimbi piccoli, che spesso hanno un approccio non molto delicato con i cani….